Hai mai sentito parlare di COV in casa? Immagina di essere in casa e, senza nemmeno accorgertene, di respirare delle sostanze chimiche che si trovano nell’aria. Queste sostanze, chiamate composti organici volatili (COV), sono piccoli gruppi di molecole che si “staccano” da certi materiali e prodotti e si mescolano con l’aria. La parola “volatili” significa proprio che queste sostanze evaporano facilmente, finendo a “galleggiare” nell’aria. La questione importante è che, se respirati, i COV possono provocare danni alla salute, specialmente se si è esposti per molto tempo.
Ma da dove vengono, e come entrano in casa nostra? Ecco cosa c’è da sapere sui COV, su dove si trovano, sui danni che possono provocare e su cosa possiamo fare per ridurre il rischio di esposizione.
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Cosa sono i COV e dove si trovano in casa
Cosa sono i COV? I composti organici volatili, o COV, sono delle sostanze chimiche che troviamo in tantissimi oggetti e materiali spesso senza saperlo.
Appartengono a questa classe numerosi composti chimici come idrocarburi alifatici, aromatici e clorurati, aldeidi, terpeni, alcooli, esteri e chetoni. Tra questi i più diffusi negli edifici residenziali sono il limonene, il toluene, ma il più importante da un punto di vista tossicologico e mutageno è la formaldeide. In base al comma 11, art.268 del DLgs152/2006, vengono definiti COV, qualsiasi composto organico che abbia a 293,15 K (20°C) una pressione di vapore di 0,01 KPa superiore.
Immagina di avere in casa un mobile nuovo, appena verniciato, o di dipingere le pareti di una stanza: l’odore che senti non è solo fastidioso, ma è causato da molecole di COV che si “staccano” dai materiali e finiscono nell’aria che respiriamo. Più queste sostanze si concentrano in un ambiente chiuso, più alta sarà la probabilità che ne assorbiamo quantità nocive. Vediamo insieme dove si trovano i COV, cosa possono provocare alla nostra salute e come possiamo limitarne la presenza in casa.
Dove si trovano i COV in casa e come trovarli
Forse non ci pensiamo mai, ma molti materiali e prodotti che usiamo tutti i giorni in casa rilasciano COV. Ecco alcuni esempi comuni per capire meglio:
- Vernici e vernici spray
- Mobili in legno pressato: i mobili economici spesso sono fatti di truciolato o compensato, materiali che possono contenere formaldeide e rilasciare COV nell’aria. Nel tempo, la formaldeide si volatilizza e finisce per inquinare l’ambiente domestico.
- Prodotti per la pulizia e profumi per ambienti: molti detergenti e spray per profumare gli ambienti contengono COV. Ogni volta che spruzziamo un deodorante o usiamo un disinfettante, alcune di queste sostanze evaporano e rimangono sospese nell’aria per un po’.
- Candele profumate e incensi: anche questi piccoli accessori, quando vengono accesi, rilasciano nell’aria diverse sostanze volatili, tra cui alcuni COV che possono essere tossici.
- Fumo di sigaretta: il fumo è uno dei principali veicoli di COV nell’aria. Chi fuma in casa aumenta notevolmente il rischio di esposizione per tutti i membri della famiglia.
E poi ci sono prodotti cosmetici, dispositivi di riscaldamento, i materiali di pulizia, colle, adesivi, solventi, abiti trattati recentemente in lavanderie, stampanti e fotocopiatrici.
Mobili e arredi ed esposizione ai COV in casa
Elevate concentrazioni di COV sono riscontrabili, specialmente, nei periodi immediatamente successivi alla posa dei vari materiali da costruzione o alla installazione degli arredi. L’emissione di COV è più alta all’inizio della vita del prodotto e tende a diminuire notevolmente in tempi abbastanza brevi (da una settimana per vernici e adesivi, a sei mesi per altri composti chimici).
Fa eccezione la formaldeide, che tende a presentare rilasci relativamente costanti per molti anni.
Un’errata collocazione delle prese d’aria in prossimità di aree ad elevato inquinamento (es. vie ad alto traffico, parcheggio sotterraneo, autofficina) può determinare una importante penetrazione di COV dall’esterno
COV: quali perché sono pericolosi?
Per cominciare, è importante sapere che non tutti i COV sono dannosi, ma alcuni lo sono davvero, e molto. Alcuni COV, come il benzene e la formaldeide, sono persino riconosciuti come cancerogeni (cioè in grado di provocare il cancro).
Anche se in piccole dosi i COV non causano effetti immediati, quando ci si espone spesso o per molto tempo possono portare a diversi problemi di salute.
Ad alte concentrazioni negli ambienti interni, possono causare effetti a carico di numerosi organi o apparati, in particolare a carico del sistema nervoso centrale.
Come agiscono nel nostro corpo? I danni alla salute
I COV entrano nel corpo soprattutto attraverso i polmoni, cioè con la respirazione. Una volta inalati, passano dal sangue ai diversi organi e possono colpire sistema nervoso, cuore, fegato e reni. Alcuni COV si accumulano nei tessuti, e col tempo possono dare origine a vari tipi di danni.
In poche parole, respirare aria con alte concentrazioni di COV è come assumere ogni giorno piccole dosi di sostanze tossiche: all’inizio non succede molto, ma col tempo gli effetti possono diventare più seri.
Quali danni alla salute possono provocare nel dettaglio?
Ecco alcuni effetti negativi dei COV sulla salute, che possono variare da fastidi lievi a problemi molto seri:
- Problemi respiratori: anche solo a basse concentrazioni, i COV possono irritare naso, gola e polmoni, causando sintomi come tosse, bruciore alla gola o respiro corto. Le persone che soffrono di asma o allergie respiratorie possono accusare peggioramenti dei loro sintomi.
- Effetti sul sistema nervoso: alcuni COV (come toluene e benzene) agiscono come neurotossine, cioè danno fastidio al cervello e ai nervi. Ciò può causare sintomi come mal di testa, stanchezza, difficoltà di concentrazione e addirittura vertigini.
- Problemi al cuore e al sistema circolatorio: anche il sistema cardiaco può risentirne. Alcuni COV sono legati all’ipertensione e possono portare a problemi cardiovascolari.
- Danni a lungo termine: alcuni COV, come la formaldeide e il benzene, sono sospettati di causare il cancro. Quindi, l’esposizione prolungata può portare a rischi oncologici e a danni permanenti alla salute.
Come ridurre il rischio di esposizione ai COV in casa?
È rassicurante sapere che esistono diversi metodi per limitare l’esposizione ai COV. Anche se eliminarli del tutto non è possibile, ridurre i livelli in casa può fare la differenza. Ecco alcuni consigli pratici.
- Ridurre al minimo l’uso di materiali contenenti COV (cosmetici, deodoranti, materiali di pulizia, colle, adesivi, solventi, vernici): cerca prodotti etichettati come “a basso contenuto di COV” o “senza COV”. Alcune vernici, ad esempio, indicano chiaramente il livello di COV, permettendo di fare scelte più sicure. Alcuni prodotti naturali per la pulizia sono altrettanto efficanci dei detersivi.
- Utilizzare, quando possibile, vernici a base di acqua.
- Utilizzare il meno possibile le colle per fissare la moquette al pavimento, eventualmente prendendo in considerazione soluzioni alternative.
- Ventilare adeguatamente i locali quando vi sono possibili sorgenti di VOC (materiali contenenti COV, abiti trattati recentemente in lavanderie, fumo di sigaretta, stampanti, fotocopiatrici) e durante e subito dopo la posa di materiali di costruzione e gli arredi (es. mobili, moquette, rivestimenti).
- Usare l’estrattore d’aria con scarico all’esterno quando si cucina.
- Effettuare il regolare controllo e pulizia da parte di personale esperto dei sistemi di riscaldamento (caldaie, canne fumarie, camini).
- Eventuali sistemi di ventilazione meccanica devono essere dotati di idonei filtri, regolarmente controllati.
- Non usare deodoranti o deodorantu spray per ambienti: una buona alternativa è optare per purificatori d’aria a carbone attivo o per piante che assorbono alcuni inquinanti, come la felce di Boston, l’aloe vera o il pothos, che aiutano a filtrare l’aria senza rilasciare sostanze chimiche.
Arieggiare gli ambienti il più possibile
Mantenere la casa ben ventilata è una delle migliori soluzioni per ridurre la concentrazione di COV. Arieggiare ogni giorno per almeno 10-15 minuti aiuta a “diluire” i COV presenti e a migliorare la qualità dell’aria.
Fare pulizia regolare in casa
La polvere può intrappolare i COV, e poi rilasciarli nell’aria gradualmente. Fare pulizia regolarmente, aspirando e pulendo le superfici, aiuta a ridurre la quantità di COV presenti. L’uso di un aspirapolvere con filtro HEPA è consigliato per catturare anche le particelle più piccole.
Lasciare i prodotti nuovi all’aperto prima di usarli in casa
Se compri mobili o oggetti nuovi che potrebbero rilasciare COV, come tappeti o mobili in legno pressato, è utile lasciarli all’aria aperta o in un’area ben ventilata per qualche giorno prima di portarli in casa. Questo permette di ridurre la quantità di COV che saranno rilasciati poi negli ambienti interni.
Non fumare in casa
Questo è uno dei modi più semplici e immediati per ridurre l’esposizione ai COV. Il fumo di sigaretta è una delle fonti principali di COV in casa, oltre a contenere altre sostanze tossiche. Fumare all’esterno può ridurre drasticamente l’inquinamento interno.
Cov in casa: metodi di misurazione
Per sapere quante sostanze volatili ci sono in un ambiente, si usa un metodo standard di misurazione definito dalla norma internazionale EN ISO16000-9. Questa norma prevede di analizzare i materiali da costruzione in una “camera di emissione”, una stanza chiusa di dimensioni variabili in cui si controllano la temperatura (23 °C), l’umidità (50%) e il ricambio d’aria.
Si posiziona un campione di materiale all’interno della camera e si osservano le emissioni di COV nell’aria per un certo periodo di tempo, solitamente 72 ore e poi 28 giorni.
L’aria raccolta viene analizzata usando uno strumento sofisticato chiamato gascromatografo, accoppiato a uno spettrometro di massa, che permette di identificare e quantificare i singoli COV con grande precisione.
Esistono altre norme come la FprEN 16402, specifica per valutare le emissioni di COV dalle vernici. Quest’ultima contiene istruzioni per trattare le vernici liquide, per esempio, e si basa sui principi della EN ISO 16000.
Sicurezza: protezione e norme per i COV in casa e oggetti in vendita
Nonostante i progressi, molti enti di sicurezza ammettono che non sono ancora in grado di definire con esattezza quali meccanismi causino danni in un ambiente domestico, anche perché le persone trascorrono molto più tempo a casa rispetto ai luoghi di lavoro, e spesso hanno condizioni di salute variabili (come bambini, anziani o persone con allergie).
Queste particolarità hanno portato a creare limiti di esposizione più complessi per l’inquinamento indoor, basati su criteri multipli e interconnessi, come la concentrazione minima di interesse (LCI) per i singoli COV. Per sostanze cancerogene, mutagene e tossiche per la riproduzione (classificate come CMR), si fissano limiti estremamente bassi o si interrompono i test se rilevate dopo 3 giorni.
LCI e TVOC
L’approccio LCI aiuta a stabilire valori di riferimento per i COV, mentre il valore TVOC (somma totale di tutti i COV) è usato per calcolare l’effetto combinato delle sostanze nell’aria interna, influenzando anche il comfort delle persone.
Il Fattore Odore
Anche gli odori sono importanti perché spesso indicano problemi. Alcuni COV emettono odori sgradevoli che possono essere segnali di rischio per la salute, e la valutazione della qualità dell’aria dovrebbe includere anche l’analisi olfattiva, oltre a quella chimica.
Normative UE
L’Unione Europea, con il regolamento UE2011/305, impone che nessun materiale da costruzione rilasci sostanze dannose per la salute degli occupanti di una casa. Dal 2013, l’etichetta CE garantisce il rispetto di queste norme per tutti i prodotti edilizi, con limiti definiti in base agli standard nazionali e UE.
La Direttiva 2004/42/CE – Decreto Legislativo 27 marzo 2006 n.161 subordina l’immissione sul mercato delle pitture e dei i rivestimenti utilizzati in edilizia a: un contenuto massimo di COV diverso per ogni categoria, specifici obblighi di etichettatura; include diverse sanzioni; delinea i metodi analitici di calcolo del tasso di COV; definisce i valori limite per le diverse sottocategorie di prodotti. La Direttiva introduce l’obbligo di apporre sui prodotti inclusi nel suo ambito di applicazione un’apposita etichetta da cui risultino evidenti alcune informazioni basilari: la natura del prodotto ed il relativo contenuto di COV.
Assistenza della Colombo Immobiliare e dell’ONA
La Colombo Immobiliare agisce come società etica, per la tutela della salute e dell’ambiente. È quindi importante bonificare e garantire la sicurezza degli ambienti di vita e di lavoro. Qualora, invece, si subiscano danni alla salute per esposizione a sostanze cancerogene si ha diritto a ottenere una serie di prestazioni e il risarcimento danni.
Per avere più informazioni ci si può rivolgere alla Colombo Immobiliare e all’ONA, chiamando il numero verde 800.034.294 o compilando il formulario, e richiedere una consulenza gratuita.