Le placche pleuriche sono lesioni cicatriziali della pleura e si può dire che siano un vero e proprio marker clinico dell’esposizione ad amianto (asbesto). La pleura è quella membrana sierosa che ricopre i polmoni e che è formata da due foglietti (parietale, esterno; viscerale, interno) che permettono l’espansione dei polmoni durante la respirazione.
La presenza di queste lesioni è testimonianza di una prolungata esposizione alle fibre di amianto. Le lesioni si formano infatti da microtraumi ripetuti e persistenti che cicatrizzano e danno luogo alla formazione di tessuto fibroso. Spesso chi ne è affetto, scopre di avere placche pleuriche nei polmoni in seguito ad un controllo radiologico.
Se sei una persona esposta ad amianto, per lavoro (esposizione professionale) o per la frequentazione di luoghi contaminati (esposizione ambientale), rivolgiti a ONA – Osservatorio Nazionale Amianto e Gruppo Colombo Immobiliare. Grazie alla loro consulenza gratuita e al protocollo d’intesa che hanno stipulato, infatti potrai avere tutte le informazioni necessarie sulle bonifiche e sulle modalità di accesso a contributi e risarcimenti amianto. Se sei una persona danneggiata dall’esposizione all’amianto e hai sviluppato placche pleuriche, ispessimento pleurico; o peggio un tumore al polmone, un mesotelioma o altre patologie asbesto correlate, puoi far valere i tuoi diritti e quelli della tua famiglia per ottenere tutela. Se invece sei un lavoratore del Comparto Sicurezza o delle Forze Armate, potrai avere accesso al riconoscimento dello status di Vittima del Dovere.
L’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’ONA e dell’Osservatorio Vittime del Dovere, difende i danneggiati da amianto e da altri cancerogeni, guidando un pool di avvocati specializzati e un gruppo di volontari. Compila il form per essere ricontattato o chiama il numero verde 800.034.294.
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Placche pleuriche, lesioni da amianto
Molti soggetti affetti da placche pleuriche non sanno di averle e le scoprono come reperto radiologico. Non sempre infatti l’esposizione è consapevole: spesso si sono ammalate, dopo i mariti, anche le mogli casalinghe che si occupavano di lavare i loro vestiti sporchi di polvere contenente fibre di amianto. Oppure si frequentano o si abitano vecchi edifici che ancora contengono amianto nelle tubature o nei materiali di costruzione. Ottenere una specifica consulenza legale per rischio amianto negli immobili è semplice, basta contattare Colombo Immobiliare. Le esposizioni possono avvenire sia a casa che al lavoro. Tutti i minerali di asbesto sono cancerogeni: lo afferma la IARC (International Agency for Research on Cancer), espondendone le motivazioni e i dati, in una specifica monografia.
La presenza di placche pleuriche nei polmoni è segno inequivocabile di esposizione ad amianto; quando presenti da molto tempo, possono calcificarsi. Quando c’è una lesione pericolosa? Si può definire pericolosa una lesione neoplastica di mesotelioma pleurico maligno, che quasi sempre è a rapida evoluzione e con prognosi infausta. I sintomi sono molto gravi e diversi da quelli delle placche pleuriche, che anzi quasi sempre sono asintomatiche. Sarà lo specialista, medico pneumologo, a valutare la pericolosità del reperto radiologico trovato. Quando si tratta di placche pleuriche, siamo di fronte generalmente ad una patologia non grave, ma spesso anticipatoria. Essendo segno chiaro di esposizione ad amianto – professionale o ambientale che sia – è necessario agire con azioni di prevenzione secondaria, ossia sottoporsi a controlli medici periodici. Il monitoraggio sanitario è molto importante infatti per la diagnosi precoce, in caso di malattie gravi.
Monitorare l’evoluzione delle placche pleuriche in modo frequente, anche senza sintomi, può consentire di intercettarne precocemente eventuali rapide modificazioni radiologiche. Queste ultime infatti sono spesso indicative di aumentata pericolosità clinica che rende necessari approfondimenti diagnositici anche più invasivi.
Gli esami da fare per ottenere la diagnosi
Quasi sempre la presenza di placche pleuriche nei polmoni non provoca danni alla funzione respiratoria. Quando sono presenti sintomi, i più comuni sono difficoltà respiratorie e senso di soffocamento. Soltanto quando le placche pleuriche si manifestano in modo esteso, possono determinare rigidità polmonare. Generalmente le placche pleuriche si formano nella pleura parietale, tra la quinta e la nona costa, bilateralmente, vicino al diaframma. La presenza di placche pleuriche può essere associata ad asbestosi. Quest’ultima è una malattia cronica e progressiva che si manifesta a livello di tessuto polmonare e anche dopo molti anni rispetto all’esposizione all’amianto. Il 60% dei lavoratori esposti ad asbesto ha avuto diagnosi di lesioni pleuriche, precancerose, proporzionalmente all’entità dell’esposizione.
Per scoprire la presenza di placche pleuriche è necessario un esame radiografico (RX torace). Qualora esse siano presenti, starà al medico consigliare o meno ulteriori approfondimenti diagnostici, come ad esempio una PET o una risonanza magnetica (RMN). Questi ultimi infatti saranno utili nell’identificazione di altre patologie e nella stadiazione nell’eventualità di un tumore. Se il tumore non c’è, basterrà ripetere l’esame una volta all’anno per monitorare l’andamento delle placche. In caso di formazione neoplastica (nel 10% dei casi evolvono in tumore della pleura), invece sarà necessario eseguire anche una biopsia; essa serve ad identificare con certezza il tumore dal punto di vista istologico. Con la biopsia infatti si preleva del tessuto neoplastico e dalla sua analisi si può capire se si tratta di tumore primitivo (proprio dell’organo) oppure secondario (mestastasi, cioè tumori arrivati da altre parti del corpo).
Dal momento che la quasi totalità delle malattie polmonari è causata dal fumo di sigaretta, prima ancora che dall’esposizione ad agenti cancerogeni quali amianto, radiazioni ionizzanti e gas radon, è opportuno attuare la prevenzione primaria astenendosi dal fumare ed evitando anche il fumo passivo.
Effetto sinergico e di potenziamento tra cancerogeni
Astenersi dal fumo di sigaretta può prevenire l’insorgenza delle malattie polmonari, ma può anche ridurre il rischio di sviluppare malattie legate all’amianto. Fumare infatti può aumentare di decine di volte il rischio di sviluppare il tumore al polmone o il mesotelioma negli esposti all’asbesto. Sono ancora tantissimi i casi di decesso legati alla cosiddetta fibra killer. Ne parla nella sua pubblicazione, l’avv. Bonanni: per saperne di più scarica gratis il Libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022. Per proteggerti dalle esposizioni puoi anche scaicare l’App Amianto, con cui si possono anche effettuare segnalazioni. L’amianto è infatti un problema dell’ambiente e per la salute, ma anche sociale. Riguarda tutti e solo collaborando a più livelli – politico ed istituzionale compresi – si può risolvere.
Come sottolineato dalla IARC nel Codice Europeo contro il Cancro, “spesso il fumo accresce notevolmente i rischi derivanti dalle sostanze cancerogene di tipo professionale. Ad esempio, il rischio di cancro al polmone è molto più alto per i lavoratori esposti all’amianto che fumano, e per loro il fumo rappresenta un fattore di rischio maggiore rispetto all’amianto stesso“.
Allo stesso modo, molti cancerogeni agiscono in sinergia tra loro e potenziano il rischio di tumori e altre malattie. Tra questi ci sono, oltre all’amianto, il cromo esavalente, il berillio, il cadmio, il benzene, gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), la formaldeide, il cloruro di vinile, l’ossido di etilene, il butadiene, i clorometileteri, le ammine aromatiche. Questi cancerogeni sono inseriti nel Gruppo 1 dalla IARC, tra quelli più pericolosi per l’uomo, e per il principio di precauzione dovrebbero essere evitati. Tuttavia molti sono presenti nelle fabbriche, nelle officine e in altri luoghi di lavoro; alcuni sono presenti anche nelle abitazioni. Anche le minime esposizioni, a lungo andare, sono dannose.
Tutela legale in presenza di placche pleuriche
Chi è affetto da placche pleuriche ha diritto a determinate tutele. Infatti la loro presenza è inequivocabilmente legata alla presenza di amianto nell’ambiente. Se l’esposizione è di tipo professionale, si avrà diritto a fare a domanda all’INAIL per ricevere un indennizzo per il danno biologico subìto. Fino al 6% quest’ultimo è a carico del datore di lavoro, oltre il 6% la franchigia non si applica ed interviene l’Istituto. La rendita mensile scatta dal 16% di danno biologico riconosciuto (a cui si aggiunge la prestazione del Fondo Vittime Amianto); al di sotto di questa soglia si ha diritto ad un indennizzo una tantum. Per il riconoscimento della patologia professionale, c’è la presunzione legale di origine. Infatti le placche pleuriche sono inserite nella Lista I dell’INAIL.
In base alla Legge 257 che nel 1992 bandì l’amianto in Italia, i lavoratori esposti hanno diritto al riconoscimento del 50% in più di contributi prevedenziali per il periodo di esposizione riconosciuto. Tali maggiorazioni aumentano l’anzianità contributiva INPS e permettono al lavoratore di raggiungere prima la pensione, oppure di vedere rivalutato il proprio assegno. Chi non matura il diritto alla pensione, può chiedere la pensione invalidità amianto entro il 31 marzo di ogni anno, purché abbia almeno 5 anni di contributi (di cui 3 nel quinquennio precedente alla domanda); tale richiesta non ha limiti di età anagrafica.
Il lavoratore con placche pleuriche può chiedere anche il risarcimento del danno al datore di lavoro. La Cassazione, Sezione Lavoro, con la sentenza n. 2491/2008, confermò la dondanna del datore di lavoro a risarcire i danni ad un dipendente con placche pleuriche di origine professionale.
Placche pleuriche: consulenza tecnica gratuita
L’ONA e il suo presidente, avv. Bonanni, e Gruppo Colombo Immobiliare pongono estrema attenzione sul tema dell’amianto e degli altri cancerogeni. Essi infatti posso generare infiammazioni che possono avere un decorso neoplastico, oppure possono generare gravi patologie. Chi vive in edifici a rischio o li frequenta per lavoro, deve essere necessariamente assistito con professionalità e precisione. Ogni dettaglio può fare la differenza, soprattutto quando si trovano degli ostacoli nelle procedure.
Ottenere una consulenza tecnica attenta al particolare, oltre ad assistenza medica e legale, è fondamentale per far valere i propri diritti. Diritti che appartengono soltanto alle vittime, ma anche alle loro famiglie, che come gli ammalati sostengono il peso del dolore e della malattia.
Tra i lavoratori danneggiati, c’è anche l acategoria delle Vittime del Dovere. Essi sono lavoratori del Comparto Sicurezza e delel Forze Armate che si sono ammalati per cause di servizio. Anche loro hanno diritto ad essere risarciti e le loro famiglie, in caso di decesso, ad ottenere giustizia.
La presenza di placche pleuriche è un segno evidente di esposizione ad amianto. Perciò si hanno tutti i diritti e le tutele connessi. Le vittime di placche pleuriche possono ottenere una consulenza gratuita con l’ONA o con l’Osservatorio Vittime del Dovere, in collaborazione con Gruppo Colombo Immobiliare. Sarà sufficiente compilare il form, lasciando i propri dati, per essere ricontattati; oppure chiamare il numero verde 800.034.294 per parlare con un operatore.