.Perché è importante progettare la raccolta e il recupero dell’acqua piovana in casa? L’acqua è una risorsa fondamentale per la vita e il suo utilizzo responsabile sta diventando una necessità sempre più impellente. Con i cambiamenti climatici in atto, l’aumento della popolazione e la crescente pressione sulle risorse idriche, il recupero dell’acqua piovana e delle acque grigie rappresenta una soluzione efficace per ridurre il consumo di acqua potabile, abbattere i costi e contribuire alla sostenibilità ambientale.
Il recupero dell’acqua piovana consente di sfruttare un bene naturale che altrimenti andrebbe disperso, riducendo la domanda di acqua potabile e diminuendo il carico sulle reti fognarie. L’acqua grigia, ossia l’acqua proveniente da lavandini, docce e lavatrici, può essere trattata e riutilizzata per usi non potabili, offrendo un ulteriore risparmio idrico.
Grazie a un impianto ben progettato, è possibile sfruttare al massimo una risorsa naturale e gratuita, migliorando l’efficienza idrica della propria abitazione e riducendo l’impatto sull’ambiente. Con i progressi tecnologici e la crescente consapevolezza ecologica, investire in un sistema di recupero delle acque non è solo una scelta conveniente, ma anche una necessità per un futuro più sostenibile.
In questa guida vediamo quali sono i costi per un impianto del genere e quali sono i vantaggi, come progettarlo e quanta acqua si può raccogliere.
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Indice dei contenuti
Vantaggi del recupero delle acque piovane e delle acque grigie
L’adozione di un sistema di recupero delle acque piovane e delle acque grigie offre numerosi vantaggi, tra cui:
- riduzione del consumo di acqua potabile: un sistema efficiente permette di utilizzare acqua non potabile per irrigazione, scarichi dei WC, lavaggio di pavimenti e auto, con un risparmio che può arrivare fino al 50% del consumo totale.
- Diminuzione della bolletta idrica: utilizzando acqua piovana e acque grigie per usi secondari, si riduce sensibilmente la spesa per l’approvvigionamento idrico.
- Minore impatto ambientale: un utilizzo responsabile dell’acqua riduce la pressione sulle falde acquifere e il rischio di siccità.
- Riduzione del carico sulle fognature: l’accumulo e il riutilizzo dell’acqua riducono il volume di scarico nelle reti fognarie, prevenendo allagamenti e sovraccarichi nei periodi di pioggia intensa.
- Valorizzazione dell’immobile: la presenza di un impianto di recupero dell’acqua può aumentare il valore di una casa e renderla più attrattiva dal punto di vista energetico e ambientale.
Come si raccolgono le acque piovane?
Per raccogliere l’acqua piovana, il metodo più utilizzato è quello delle grondaie e dei pluviali, che convogliano l’acqua in un serbatoio di accumulo.
Questo sistema può essere installato su qualsiasi edificio dotato di una superficie di captazione, come il tetto. L’acqua raccolta viene poi filtrata per rimuovere detriti e impurità, e successivamente immagazzinata per essere utilizzata in diversi modi.
La progettazione di un sistema di recupero dell’acqua piovana deve considerare alcuni elementi fondamentali:
- superficie di captazione: maggiore è la superficie del tetto, maggiore sarà la quantità di acqua che si può raccogliere.
- Filtrazione: è importante prevedere un sistema di filtraggio per eliminare foglie, polvere e altri materiali.
- Serbatoio di accumulo: può essere interrato o esterno, con una capacità che varia in base alle esigenze domestiche.
- Sistema di distribuzione: l’acqua raccolta può essere distribuita tramite una pompa che la convoglia verso gli utilizzi previsti.
Quanto costa un sistema di recupero dell’acqua piovana?
Il costo di un impianto di raccolta dell’acqua piovana dipende da diversi fattori, tra cui la dimensione del serbatoio, il sistema di filtraggio e il tipo di impianto installato.
In media, un sistema di base con un serbatoio da 1.000-5.000 litri può costare tra i 1.500 e i 5.000 euro. Se si opta per un impianto interrato di grandi dimensioni, i costi possono aumentare fino a 10.000 euro o più.
Tuttavia, i risparmi a lungo termine sulla bolletta idrica e i benefici ambientali giustificano l’investimento iniziale.
Anche il valore dell’edificio aumenterà notevolmente.
Quanta acqua piovana si può raccogliere?
La quantità di acqua piovana raccolta dipende dalla superficie del tetto e dalla piovosità della zona. In media, per ogni metro quadrato di tetto si possono raccogliere circa 600-800 litri di acqua all’anno, considerando un livello medio di precipitazioni.
Per una casa con una superficie di captazione di 100 mq, ciò significa poter raccogliere tra i 60.000 e gli 80.000 litri di acqua all’anno, una quantità più che sufficiente per coprire gli usi domestici non potabili.
Come si progetta un impianto di recupero e riutilizzo dell’acqua piovana?
Un impianto di recupero dell’acqua piovana deve essere progettato in base alle esigenze dell’abitazione e agli usi previsti. Il processo inizia con un’analisi della superficie di captazione e della piovosità locale, per determinare la capacità del serbatoio necessaria.
Successivamente, si installano le grondaie e i filtri per rimuovere detriti e impurità. L’acqua viene poi convogliata in un serbatoio di accumulo, che può essere dotato di un sistema di pompaggio per distribuirla nei vari utilizzi domestici.
Per massimizzare l’efficienza del sistema, è possibile combinare il recupero dell’acqua piovana con quello delle acque grigie. Le acque grigie, ossia l’acqua proveniente da lavandini, docce e lavatrici, possono essere trattate. Attraverso filtri e disinfezione possono essere riutilizzate negli scarichi dei WC o per l’irrigazione del giardino.
L’integrazione di questi due sistemi consente di ridurre ulteriormente il consumo di acqua potabile, portando a un risparmio ancora maggiore.