Il Radon è un gas radioattivo naturale che può essere nocivo per la salute. Si può trovare in casa o sul posto di lavoro, senza che ce ne accorgiamo perché è inodore, insapore e invisibile. Le sue particelle però possono causare danni al Dna e dare origine a patologie come il tumore al polmone, ed in particolare all’adenocarcinoma polmonare che è il più diffuso degli NSCLC (“non-small-cell lung cancer”). Anche il microcitoma (SCLC, “small-cell lung cancer”) può essere provocato dal radon, anche se la sua causa principale è il fumo di sigaretta; ciò può avvenire con l’azione di potenziamento tra i due cancerogeni. Un aspetto che approfondiremo più avanti.
Con il Gruppo Colombo Immobiliare puoi ottenere una consulenza tecnica per testare la tua casa sulla presenza del gas radon. E’ molto importante che l’ambiente che si frequenta sia libero da radon o che esso sia livellato ad una bassa concentrazione. Esso infatti può provocare, con la sua radioattività, il tumore al polmone: è inserito a pieno titolo tra i fattori di rischio per questa patologia. La Colombo Immobiliare collabora, grazie ad un protocollo d’intesa, con l’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, che da anni lotta con il suo presidente avv. Ezio Bonanni, per le bonifiche ambientali da tutti i cancerogeni compreso l’amianto (asbesto). Chiama il numero verde 800.034.294.
Per leggere quali siano i danni principali dell’amianto e per comprendere quanto sia fondamentale la tutela dell’ambiente per tutelare allo stesso tempo la salute, puoi scaricare il Libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed.2022. Per evitare esposizioni e fare segnalazioni, puoi invece avvalerti dell’App amianto.
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Radon, cos’è e perché può causare il tumore al polmone
Il Radon è un gas naturale. Il suo simbolo chimico è Rn ed è dannoso per la salute quando si trova in alte concentrazioni nell’ambiente in cui viviamo. Si può trovare in casa, o nei siti industriali e artigianali; quindi sia in ambito domestico che sul posto di lavoro. Purtroppo non è possibile accorgersi della sua presenza senza una precisa opera di prevenzione. Il Radon infatti è impercettibile ai sensi. Il controllo della concentrazione negli ambienti è dunque essenziale. La concentrazione di Radon in un edificio si misura con il Becquerel (Bq) per metro cubo. Un Becquerel equivale alla trasformazione di un nucleo atomico al secondo.
Il gas radon è dannoso a causa delle sue particelle alfa che, quando inalate, possono danneggiare il Dna delle cellule e dare luogo a patologie come il tumore del polmone. Infatti questo gas è un prodotto di decadimento nucleare del radio e i polmoni sono molto sensibili alle radiazioni.
L’OMS (Organizzazione mondiale della sanità), ha classificato il Radon nel Gruppo 1 dei cancerogeni. Tale classificazione è stata elaborata dalla IARC (International Agency for Research on Cancer), che ha redatto una specifica monografia sul Radon e ne parla nel Codice europeo contro il Cancro.
Gas radon, i fumatori rischiano di più
Particolarmente pericoloso risulta essere per i fumatori, perché il fumo di sigaretta è già il principale fattore di rischio per il cancro al polmone insieme all’amianto e ai metalli pesanti. Si può produrre, dunque un effetto moltiplicativo tra questi fattori quando le esposizioni si sommano fra loro.
Questo fenomeno è detto sinergismo e potenziamento degli effetti tra i cancerogeni. Importante per tutti questi cancerogeni è la dose dipendenza, si comprende quindi quale sia la rilevanza sotto il profilo eziologico la molteplice esposizione. Inoltre si può verificare una abbreviazione della latenza delle malattie correlate a queste esposizioni e dunque avvicinare la morte del paziente in modo direttamente proporzionale.
La raccomandazione della IARC relativa al radon è infatti che “gli ex fumatori riducano qualsiasi eventuale elevata concentrazione di radon nella propria abitazione e che non riprendano a fumare“. La motivazione è proprio il potenziamento dell’effetto cancerogeno tra fumo di sigaretta e radon nell’insorgenza del tumore al polmone.
Da dove arriva e dove si deposita il gas radon?
Il gas si trova nel terreno, in particolare dove sono presenti formazioni rocciose. All’aperto non è pericoloso perché si disperde, mentre negli ambienti chiusi può raggiungere alti livelli di concentrazione e risultare dannoso. Nessun luogo chiuso è al sicuro se non adeguatamente isolato e se non controllato. L’esposizione al Radon avviene nei luoghi della quotidianità ed anche se in bassa concentrazione, una minima quantità raggiunge in ogni caso i polmoni ed arriva agli organi (es. il cuore) attraverso il sangue.
Come arriva il gas negli edifici? Esso arriva direttamente dal suolo penetrando negli edifici tramite fessure o microfessure nei materiali da costruzione; oppure dai vari impianti presenti in casa: idraulico, termico, elettrico. Gli stessi materiali di cui sono costituiti gli edifici possono rappresentare una minaccia: i materiali edili che derivano da rocce vulcaniche (es. il tufo), provengono da cave o prodotti dalla lavorazione dei terreni possono contenere Radon.
Il radon si distribuisce in modo uniforme nell’aria di un ambiente, mentre i suoi prodotti di decadimenti si attaccano al particolato dell’aria stessa che respiriamo, oppure a mobili e muri. Il gas radon si può trovare anche nell’acqua potabile, in concentrazione variabile, e può diventare un problema anche per lo stomaco. La sua concentrazione nell’aria dipende invece dalla quantità di uranio che si trova nel terreno.
I livelli massimi di concentrazione consentiti
Quale è la massima concentrazione consentita? I valori sono stati fissati dall’OMS. La raccomandazione riguarda un livello di riferimento massimo che va dai 100 Bq/metro cubo fino ai 300 Bq/metro cubo, valore comunque da non superare. L’Organizzazione mondiale della sanità ha indicato questi valori nel rapporto WHO Handbook on Indoor Radon: A Public Health Perspective.
L’Italia si è adeguata ai livelli di riferimento dell’OMS, stabilendo il tetto dei 300 Bq/metro cubo con il D.Lgs. 101/2020, che a sua volta riprende la direttiva europea 2013/59/Euratom sulla protezione dalle radiazioni ionizzanti. La stessa direttiva ha previsto anche l’adozione, da parte dei Paesi membri, di un Piano nazionale d’azione per il radon, che anche l’Italia ha stilato. Tale piano prevede campagne informative e il monitoraggio dei luoghi a rischio.
In Italia, l’Istituto superiore di Sanità (ISS) ha inoltre mappato la Penisola, regione per regione, in base alle concentrazioni del gas. La prima indagine nazionale è stata condotta tra il 1989 ed il 1998. Il valore massimo rilevato nelle case è stato di 70 Bq/metro cubo e poco di più nei luoghi di lavoro. In base alle misurazioni eseguite negli anni, nelle scuole la concentrazione è stata estremamente variabile: registrati tra i 33 Bq/metro cubo e i 438 Bq/metro cubo. Sono 8.300 le scuole testate su 50mila edifici (36mila case e 7.500 luoghi di lavoro). I piani che possono avere la maggiore esposizione sono le cantine e gli edifici al pian terreno.
Prevenzione contro il Radon per la tutela della salute
I danni alla salute che causa il Radon possono essere oggetto di prevenzione. Doveroso è monitorare gli ambienti a rischio e, qualora siano presenti concentrazioni troppo elevate di Radon, si deve procedere con la bonifica dell’ambiente.
Come si esegue la bonifica dal Radon? Le azioni consigliate sono:
- impermeabilizzare il pavimento;
- sigillare le fessure;
- isolare l’ambiente casalingo dalla cantina.
In alcuni casi è anche possibile eseguire una pressurizzazione dell’edificio, per intrappolare il gas creando un vuoto in cui esso andrà a collocarsi. Oppure depressurizzare il terreno per far disperdere il Radon.
L’aerazione degli ambienti è sempre consigliata e fondamentale in alcuni casi. Come aerare adeguatamente l’ambiente? Le regole da seguire sono poche e semplici. Bisogna aprire, per minimo dieci minuti, tre volte al giorno, porte e finestre. Quando necessario, inoltre, si può eseguire anche una aerazione forzata. E’ bene sapere inoltre che l’apertura delle finestre e delle porte si deve iniziare dal basso, mentre la chiusura – per evitare l’effetto camino – si deve cominciare dai piani alti.
Per i nuovi edifici, il metodo privilegiato di prevenzione consiste invece in una urbanizzazione oculata: non permettere la costruzione in luoghi a rischio e comunque monitorare sempre i terreni anche dopo l’inizio dei lavori. L’altra regola è costruire con materiali non dannosi per la salute, come il cemento puro, il cemento alleggerito, la pietra calcarea, il gesso naturale, la ghaiia, la sabbia, la calce, il legno.
Ottieni consulenza tecnica e legale gratuita
Il Radon è un gas soggetto a forti variazioni stagionali o nell’alternarsi tra notte e giorno. Anche le condizioni meteo influiscono sulla sua concentrazione nell’ambiente. E’ importante dunque che per le rilevazioni si proceda con una certa regolarità e che ad effettuarle sia personale specializzato, con adeguati strumenti. La stima della concentrazione di Radon in casa, a scuola o sul luogo di lavoro non può essere dunque immediata e precisa proprio a causa di queste fluttuazioni. E’ necessario dunque che si facciano rilevazioni regolari sul lungo periodo, per almeno un anno solare, in modo da ottenere una stima media del valore.
Il dispositivo con il quale si misura il Radon è costituito da materiali sensibili alle particelle alfa del gas. A seguito del processo di decadimento del Radon, esse si depositano sui mobili e sulle pareti lasciando tracce indelebili; oppure che si trovano nell’aria. Il dosimetro rileva in che concentrazione si presenta il gas in base al numero di particelle rilevato.
Se hai necessità di una consulenza tecnica, puoi rivolgerti a Colombo Immobiliare. Se hai il dubbio che nella tua casa o che nel tuo ambiente di lavoro sia presente radon ad alta concentrazione e ti senti in pericolo, o temi per i tuoi familiari, non devi esitare. Puoi avvalerti di una consulenza gratuita con Colombo Immobiliare e con l’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, che mette a disposizione il suo team di volontari e tutela legale con il suo presidente avv. Ezio Bonanni, nella lotta contro tutti i cancerogeni. Quando infatti una malattia deriva da un ambiente di lavoro insalubre, dove si è esposti a sostanze nocive, la patologia può essere riconosciuta come malattia professionale ed in quanto tale è indennizzabile dall’INAIL.
Per avere maggiori informazioni ed assistenza gratuita, compila il form oppure chiama il numero verde ONA 800.034.294.