La lana di vetro è un materiale isolante ampiamente utilizzato nell’edilizia e in altre applicazioni industriali grazie alle sue proprietà termiche, acustiche e ignifughe. Questo materiale fa parte della categoria delle Fibre Artificiali Vetrose (FAV), sviluppate per offrire soluzioni più sicure ed efficienti rispetto a materiali più tradizionali e, in passato, più pericolosi come l’amianto. Comprendere cos’è, come viene prodotta, quali sono le sue proprietà e le condizioni in cui non risulta pericolosa per la salute, è fondamentale per chi lavora con questi materiali o ne valuta l’utilizzo nella costruzione di un edificio. La lana di vetro è ampiamente usata anche nelle ristrutturazioni e nella creazione di cappotti termici.
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Indice dei contenuti
Cos’è la lana di vetro e perché viene utilizzata
La lana di vetro è un materiale isolante costituito da fibre sottili ottenute da vetro fuso. Si presenta sotto forma di un materiale fibroso morbido, simile nella struttura alla lana naturale, ma composto da filamenti vetrosi intrecciati che intrappolano l’aria. Questa capacità di catturare l’aria la rende un eccellente isolante termico e acustico.
L’impiego si è diffuso ampiamente a partire dal XX secolo, quando si cercavano alternative più sicure ed efficienti all’amianto. Grazie alla sua versatilità, trova applicazione in numerosi ambiti: dall’isolamento di edifici residenziali e industriali, alla protezione termica e acustica di impianti industriali, fino all’uso nei sistemi di ventilazione e climatizzazione.
Proprietà della lana di vetro
La lana di vetro è un eccellente isolante termico e acustico, con una bassa conducibilità termica che aiuta a ridurre la dispersione del calore e a mantenere temperature stabili all’interno degli edifici. Questo la rende particolarmente utile per ridurre i consumi energetici e migliorare l’efficienza degli edifici, sia per il riscaldamento in inverno che per il raffrescamento in estate.
Sul fronte acustico, la sua struttura fibrosa assorbe efficacemente le onde sonore, riducendo la propagazione del rumore. Per questo motivo, viene spesso utilizzata nelle pareti divisorie, nei controsoffitti e nei rivestimenti per migliorare il comfort acustico degli ambienti.
Un’altra importante proprietà della lana di vetro è la resistenza al fuoco. Questo materiale è inorganico e non combustibile, il che lo rende una scelta sicura per applicazioni che richiedono un’alta resistenza al calore e la prevenzione degli incendi.
Inoltre, la lana di vetro è leggera, facile da trasportare e semplice da installare, caratteristiche che ne hanno favorito l’adozione in una vasta gamma di applicazioni.
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Come si produce lquesto materiale isolante?
Come si produce la lana di vetro? Si parte dal vetro comune (solitamente composto principalmente da silice). L’industria lo lavora a temperature molto elevate, intorno ai 1.400-1.500 °C. Il vetro fuso viene poi filato in fibre sottilissime attraverso un processo di centrifugazione o di soffiaggio ad alta pressione. Durante questa fase, il materiale viene modellato in una struttura fibrosa, che forma il caratteristico aspetto della lana di vetro.
I leganti resinosi e la compressione in pannelli o rotoli le fibre poi stabilizzano le fibre. Questi prodotti possono essere ulteriormente trattati per ottenere caratteristiche specifiche, come la resistenza all’umidità o un maggiore spessore per applicazioni isolanti più estreme.
Perché la lana di vetro è una valida alternativa all’amianto?
L’amianto è stato a lungo utilizzato per le sue eccellenti proprietà isolanti e ignifughe, ma si è rivelato estremamente pericoloso per la salute umana, essendo una sostanza cancerogena. L’inalazione di fibre di amianto può causare gravi malattie come l’asbestosi, il mesotelioma pleurico e il carcinoma polmonare. A causa di questi rischi, l’uso dell’amianto è stato bandito in molti paesi, inclusa l’Italia. Qui la legge n. 257 del 1992 ha vietato la produzione, commercializzazione e l’impiego di materiali contenenti amianto.
La lana di vetro è emersa come una delle alternative più sicure. A differenza dell’amianto, le sue fibre sono progettate per essere bio-solubili, il che significa che, se inalate, possono dissolversi più facilmente nei liquidi biologici, riducendo il rischio di accumulo e di effetti a lungo termine sulla salute. Inoltre, la produzione della lana di vetro è regolamentata per garantire che rispetti standard di sicurezza elevati, minimizzando i potenziali rischi per i lavoratori e gli utenti finali.
Quando non è pericolosa per la salute?
La pericolosità della lana di vetro è strettamente legata alle caratteristiche delle sue fibre. Secondo il Regolamento europeo CLP (n. 1272/2008), che classifica le sostanze chimiche, le fibre artificiali vetrose non rappresentano un rischio significativo per la salute se soddisfano almeno una delle seguenti condizioni:
- Hanno un diametro superiore a 6 micron, poiché le fibre più grandi non possono essere inalate e non raggiungono i polmoni.
- Presentano una bio-solubilità elevata, ovvero una capacità di dissolversi rapidamente nei liquidi biologici, rendendole facilmente eliminabili dall’organismo.
La lana di vetro moderna è progettata per rispettare queste caratteristiche, garantendo che non sia classificata come cancerogena né irritante per le vie respiratorie, se utilizzata correttamente.
La lana di vetro secondo lo IARC: è cancerogena?
Nel 1988 lo IARC aveva classificato lana di vetro e lana di roccia come appertenenti al Gruppo 2, cioè come possibili cancerogeni per l’uomo. Nell’Ottobre 2001 in Francia lo IARC ha riunito un gruppo di scienziati internazionali allo scopo di riesaminare la classificazione delle lane minerali, in generale, e della lana di vetro in particolare. Al termine dei lavori il panel ha ritenuto di poterle inserirle nel Gruppo 3 tra le sostanze non classificabili come cancerogene per l’uomo.
Il gruppo di lavoro dello IARC, formato da 19 esperti di 11 Paesi diversi, chiamati a lavorare nell’ambito del programma di stesura delle monografie dello IARC stesso, ha correlato i rischi per la salute umana alla biopersistenza nell’organismo delle fibre inalate durante la produzione, l’uso o la rimozione delle lane minerali. Proprio l’alta biopersistenza delle fibre nei tessuti, infatti, è da collegarsi all’insorgenza di alcuni tumori, tanto che le fibre d’amianto, estremamente persistenti nell’organismo, sono da tempo universalmente riconosciute come cancerogene. Gli scienziati, quindi, hanno concluso che soltanto i materiali più biopersistenti devono essere classificati come possibili cancerogeni per l’uomo. La lana di vetro, al contrario, ha bassa biopersistenza nell’organismo, da qui la sua riclassificazione nel Gruppo 3.
Rischi per i lavoratori nell’edilizia
Nonostante la sicurezza intrinseca della lana di vetro moderna, i lavoratori che maneggiano questo materiale senza adeguate protezioni possono essere esposti a rischi. Durante l’installazione o la manipolazione, le fibre di lana di vetro possono essere rilasciate nell’aria sotto forma di polveri. L’inalazione di queste particelle può causare irritazioni temporanee alle vie respiratorie, mentre il contatto diretto con la pelle può provocare prurito o arrossamenti.
Per minimizzare questi rischi, è essenziale che i lavoratori utilizzino Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) adeguati. Come mascherine filtranti per polveri (FFP1, FFP2 o FFP3), occhiali protettivi, guanti e tute da lavoro. Inoltre, è importante lavorare in ambienti ben ventilati per ridurre al minimo la concentrazione di fibre nell’aria.
L’assenza di DPI o di misure preventive adeguate può aumentare il rischio di esposizione e causare problemi di salute a lungo termine. Questo specialmente in caso di esposizione prolungata. Tuttavia, seguendo le buone pratiche di sicurezza, la lana di vetro può essere utilizzata senza rischi significativi.