Tumore esofago: un vero e proprio killer che colpisce in Italia 2.400 persone ogni anno. Di questi 1.700 si verificano tra gli uomini e 700 tra le donne. Si tratta di un tumore raro che colpisce i tessuti di rivestimento dell’esofago, quel tubo di forma cilindrica che collega la bocca con lo stomaco ed attraverso il quale passa il bolo alimentare.

Tra le cause di questa malattia, oltre allo stile di vita, all’alimentazione e alle condizioni ambientali, c’è l’esposizione all’amianto (asbesto). Le fibre di amianto sono dannosissime per la salute e rappresentano la causa di molti tumori, non solo quello all’esofago, per le persone esposte. Altri esempi di patologie asbesto correlate sono l’asbestosi, il tumore al polmone (vedi anche adenocarcinoma polmonare e microcitoma); le varie tipologie di mesotelioma, tra le quali quello pleurico che può essere preceduto da ispessimenti e placche; oltre anche a tumori come quello a laringe, ovaie, colon retto.

Se hai necessità di una consulenza tecnica per il tuo edificio, oppure hai bisogno di consigli per tutelarti dal punto di vista medico e/o legale, puoi chiamare il numero verde 800.034.294. I volontari dell’ONA – Osservatorio nazionale amianto e dell’Osservatorio Vittime del Dovere, entrambe associazioni presiedute dall’avv. Ezio Bonanni, ti aiuteranno a comprendere quali sono i tuoi diritti e gli strumenti di tutela a tua disposizione. Il tutto in collaborazione con i tecnici del Gruppo Colombo Immobiliare, che ha stipulato una specifica convenzione con ONA per assistere gli utenti a tutto tondo. Per un panorama completo sui danni dell’amianto e sulla sua pericolosità, si può leggere il “Libro bianco delle morti di amianto in Italia -ed.2022”, pubblicato proprio dall’avv. Bonanni.

Tumore esofago, i fattori di rischio

I fattori di rischio per il tumore all’esofago sono diversi e comprendono il genere maschile (colpisce molto di più gli uomini che le donne); l’età superiore ai 60 anni; il sovrappeso. Il fumo di sigaretta e l’alcol, quando presenti contemporaneamente nella vita del paziente, aumentano il rischio di sviluppare tumore esofageo fino a 100 volte. Il tumore all’esofago ha anche una componente ereditaria, come la tilosi palmare e plantare; papillomatosi dell’esofago.

Patologie pregresse che aumentano il rischio di sviluppare un tumore esofago sono la Sindrome do Plummer-Vinson (rischio aumentato di 30 volte); l’esofago di Barrett (esofagite peptica causata dal reflusso); l’infezione da HPV (papilloma virus umano) o Helicobacter pylori.

La scorretta alimentazione può dare il suo contributo nell’aumento delle probabilità di sviluppare il tumore all’esofago quando si verifica un consumo eccessivo di carne rossa e conservata; il rischio si può ridurre con una dieta ricca di frutta e verdura.

L’esposizione a cancerogeni come l’amianto, come accennato sopra, costituisce anche un fattore di rischio per la malattia. Esso è uno dei cancerogeni più temuti e riconosciuto a livello internazionale dalla IARC, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’OMS che alle fibre di amianto ha dedicato una specifica monografia. Si comprende dunque, sia per il discorso dell’amianto, sia per quello relativo alle abitudini di vita, che la prevenzione primaria resta l’arma più importante per proteggersi da questo tumore, in attesa di nuovi progressi della medicina. Le esposizioni possono essere sia di tipo professionale, come per esempio nel caso di ferrovieri o militari; oppure di tipo ambientale, come ad esempio nel caso di chi vive in vecchie costruzioni o ambienti nelle cui vicinanze sono presenti strutture di amianto lesionate o usurate dal tempo e dalle intemperie. Per proteggersi da esposizioni inconsapevoli o fare segnalazioni, si può scaricare l’App amianto.

Tipologie di tumore esofago e i sintomi

Il tumore esofago si distingue in diverse tipologie a seconda del tessuto in cui origina. Il carcinoma a cellule squamose (carcinoma squamocellulare esofago o spinocellulare) è il tipo più frequente: rappresenta circa il 60% dei casi e si può trovare nella zona centrale dell’organo; l’adenocarcinoma esofago invece si può sviluppare più facilmente nell’ultimo tratto ed origina dalle ghiandole. La posizione del tumore è importante perché in base ad essa il medico stabilisce le modalità di intervento.

I sintomi del tumore esofago sono legati a disfagia e perdita di peso, entrambe di tipo progressivo; la difficoltà nella deglutizione (disfagia) prima interessa i cibi solidi e poi anche i liquidi; vomito precoce e sanguinamento, con successive anemia e stanchezza, sono per carcinoma esofageo sintomi ulteriori; si possono presentare anche tosse persistente e alterazione/calo del tono di voce. Feci scure si manifestano quando l’emorragia tumorale è più interna e il sangue viene digerito. In caso di tumore esofago metastasi eventuali si possono trovare a livello del fegato o nelle ossa.

La diagnosi del cancro esofago si effettua con una radiografia dell’esofago con mezzo di contrasto e tramite endoscopia esofagea; con successiva eventuale biopsia. Mediante eco-endoscopia si valuta la profondità dell’infiltrazione e si individuano gli eventuali linfonodi interessati da metastasi. TC (Tomografia computerizzata) e PET (tomografia a emissione di positroni) danno la possibilità al medico di individuare eventuali piccole metastasi e di valutare l’estensione del tumore.

Strumenti di cura per il cancro esofageo

La cura del cancro all’esofago dipende dallo stadio della malattia e da dove esso è posizionato. Se il tumore è allo stadio iniziale è possibile ricorrere alla chirurgia, che al contrario è controindicata quando sono presenti metastasi a distanza, oppure se il tumore all’esofago si estende anche a trachea e bronchi.

La chemioterapia si usata come neoadiuvante (prima) o adiuvante (dopo) della chirurgia. Si associa alla radioterapia nei pazienti non operabili.

Esistono anche farmaci specifici che sono in grado di agire in modo selettivo sui fattori di sviluppo del tumore.

Le probabilità di sopravvivenza per cancro all’esofago

Le possibilità di sopravvivenza tumore esofago sono scarse. Come si è detto in precedenza, la mortalità per questo tipo di neoplasia è molto alta: 1.900 decessi su 2.400 casi, con una maggiore incidenza nel genere maschile. Per tumore esofago sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è del 13% per gli uomini e del 22% per le donne. Questo dato colloca il carcinoma dell’esofago tra le neoplasie a prognosi peggiore.

L’elevata mortalità di un tumore relativamente raro come il tumore dell’esofago impone di incrementare gli sforzi a partire dalla prevenzione primaria, con riferimento ai principali fattori di rischio associati a tale patologia quali fumo, alcool, obesità e reflusso gastroesofageo. Le differenze nella distribuzione geografica dei principali tipi di tumore dell’esofago, carcinoma a cellule squamose (SCC) e adenocarcinoma (AC) sono da attribuire ai differenti fattori eziologici implicati nello sviluppo della malattia: consumo di bevande alcooliche e abitudine al fumo per il carcinoma squamoso, malattia da reflusso e obesità per l’adenocarcinoma e ciò spiega l’incremento di incidenza dell’adenocarcinoma dell’esofago nel mondo occidentale; ad oggi infatti, in molti Paesi dell’Unione Europea, l’adenocarcinoma ha superato lo squamoso diventando l’istotipo maggiormente rappresentato”. Così riporta la pubblicazione “I numeri del cancro in Italia 2022” a cura di AIOM, AIRTUM, PASSI ed altre associazioni impegnate nel settore oncologico su tumore esofago prognosi.

Consulenza gratuita per tumore esofago

Quali sono i diritti e le tutele in caso tumore esofageo? Se la patologia è di natura professionale, i pazienti e i loro familiari hanno diritto a particolari tutele, sia di tipo previdenziale che assicurativo.

L’Inail infatti eroga un indenno per i lavoratori a cui è riconosciuta la malattia professionale. Fino al 6% di danno biologico la somma è a carico del datore di lavoro, oltre questa soglia è a carico dell’Inail. Fino al 16% l’indennizzo è una tantum, oltre questa soglia invece si può ottenere una rendita mensile. L’Inps invece offre delle maggiorazioni contributive del 50% per il periodo di esposizione accertata: il coefficiente maggiorato dell’1,5 può contribuire al raggiungimento della pensione, oppure può far rivalutare l’assegno già in erogazione; chi non matura il diritto alla pensione, può chiedere il prepensionamento. La prestazione aggiuntiva del Fondo Vittime Amianto si può ottenere se si dimostra che la patologia è asbesto correlata, e va a sommarsi alla rendita mensile Inail (in caso di decesso, alla reversibilità in favore di coniuge e figli minori).

Anche se per il tumore all’esofago l’amianto è inserito nella Lista III dell’Inail, cioè quella in cui la correlazione è considerata minore, la cancerogenicità dell’amianto è accertata e pertanto anche il tumore all’esofago può ottenere il riconosciuto come malattia professionale. In Lista I, invece, quella con la maggiore correlazione per cui il nesso causale è considerato certo e sussiste la presunzione legale di origine, ci sono le radiazioni ionizzanti. L’industria della gomma è in Lista II.

Per il tumore esofago si può chiedere anche il risarcimento danni, che non è soltanto quello di tipo biologico. Le Vittime del Dovere, inoltre, possono anche ottenere speciali tutele. Per tutte le maggiori informazioni e per ottenere la consulenza gratuita si può contattare 800.034.294 oppure compilare il form. Non esitare.