Il tumore al polmone, detto anche tumore dei polmoni, è quella neoplasia, in costante aumento, che continua a provocare il più elevato numero di decessi, in particolare tra le popolazioni di sesso maschile. Il tumore al polmone è in costante aumento anche dopo che sono state ridotte le abitudini tabagiche: questo dimostra come ci sia un ruolo preminente dell’inquinamento. Perciò è fondamentale preservare la tutela dell’ambiente, che recentemente è divenuto bene protetto dalla Costituzione (così artt. 9 e 41).

Uno degli aspetti centrali è il rischio ambientale, oltre che lavorativo, e per cui anche il ruolo degli ambienti domestici e della vita domestica è diventato importante. Fermo che occorre evitare ogni forma di abitudine tabagica, assume quindi un ruolo anche l’attività della Colombo Immobiliare.

La Società ha comunque stretto un protocollo di intesa con l’Osservatorio Nazionale Amianto, in modo tale da poter costituire un centro di assistenza e di tutela legale. Se vuoi saperne di più, e chiedere l’assistenza gratuita, oltre che chiamare il numero verde (800 034 294). Intanto tieniti informato e allo stesso tempo compila il form qui a fianco, e riceverai gratuita assistenza immobiliare, e assistenza legale gratis.

Tumore al polmone, chi rischia di più

L’ONA, in prima linea con il suo presidente l’avv. Ezio Bonanni, contro la diffusione dell’amianto in Italia e per rendere più veloce la bonifica dei siti contaminati. L’associazione collabora con il Gruppo Colombo Immobiliare per la consulenza tecnica e la valutazione del rischio amianto negli immobili privati. Fondamentale per L’ONA è anche l’informazione dei cittadini. Ecco il perché di questa guida, con cui è possibile approfondire cos’è il tumore al polmone, come si cura e l’importanza della prevenzione; nonché gli aspetti legati alla giurisprudenza e al risarcimento delle vittime.

Tra i fattori di rischio per il tumore al polmone infatti c’è proprio l’amianto, oltre al fumo di sigaretta, insieme ad altri cancerogeni come il gas radon e i metalli pesanti. Poi ci sono la familiarità per la malattia e pregresse malattie polmonari. Anche l’inquinamento atmosferico può influire sullo sviluppo di questa patologia.

Perché il cancro del polmone è quasi sempre mortale

Il cancro al polmone è una neoplasia molto invasiva, e con un indice di sopravvivenza limitato. In molti casi, la salvezza dipende dalla tempestività della diagnosi. L’approccio terapeutico è quello multidisciplinare, e in molti casi delle monoclonali o della chemioterapia ipertermica.

I polmoni permettono la respirazione. Quando si sviluppa un tumore al polmone, le cellule proliferano in modo anomalo, generando una massa che può ostruire il flusso dell’aria e provocare emorragie.

Esistono diverse forme di tumore al polmone: esso può essere benigno e maligno. Può inoltre generare metastasi, ossia altri tumori che possono andare a colpire anche organi distanti da quello in cui hanno avuto origine. Cervello, fegato, cute, reni e ghiandole surrenali, pancreas, milza e ossa sono le sedi più frequenti di metastasi originate dal polmone.

I polmoni sono due, sono simmetrici e sono collocati nel torace; la loro funzione è consentire l’ossigenazione dei tessuti attraverso lo scambio gassoso al loro interno. Quest’ultimo permette di eliminare l’anidride carbonica e riossigenare il sangue che poi andrà in circolo. I polmoni sono costituiti da tessuto spugnoso. A loro interno ci sono i bronchi e i bronchioli: si tratta di condotte ramificate verso i due polmoni, destro e sinistro, che conducono l’aria proveniente dalla trachea via via verso le zone più interne, fino ad arrivare agli alveoli, che sono le unità funzionali dove si verifica lo scambio gassoso. Con l’ispirazione i polmoni si gonfiano ed accolgono l’aria ricca di ossigeno proveniente dall’esterno; con l’espirazione mandano fuori l’aria piena di anidride carbonica.

Fumo di sigaretta, amianto e radiazioni: rischio quotidiano

I cancerogeni del fumo di sigaretta sono altamente lesivi per la salute umana. In più occorre tener conto che in molti casi, coloro che fumano, sono stati esposti anche ad amianto, detto anche asbesto. Questo terribile cancerogeno, le cui fibre provocano infiammazione e cancro, moltiplica gli effetti lesivi dei cancerogeni del fumo di sigaretta. Siamo in presenza quindi del c.d. sinergismopotenziamento degli effetti tra cancerogeni.

La legge scientifica di copertura è la dose dipendenza, ovvero la rilevanza eziologica di tutte le esposizioni a cancerogeni del polmone. L’ulteriore profilo è quello del sinergismo e potenziamento moltiplicativo.

La probabilità di ammalarsi è maggiore per chi ha fumato di più o respirato la maggiore quantità di fumo, e così rispetto al benzene, all’amianto, al radon, etc.

Gli stessi metalli pesanti e altri agenti di rischio del tumore hanno un effetto sinergico. Ciò determina intanto un maggior rischio, e/o l’abbreviazione della latenza e l’anticipazione della data della morte, in proporzione all’entità di questa esposizione.

Le sostanze cancerogene come l’amianto (asbesto), il radon e i metalli pesanti sono importanti fattori di rischio per il tumore al polmone. Con esse si può venire a contatto sul posto di lavoro (esposizione professionale) oppure in altri ambienti (es. casa, scuola) che non sono stati bonificati. I cancerogeni generano un’infiammazione dei tessuti, che può evolvere e determinare la formazione neoplastica.

Quando ci si ammala di più: l’esempio del radon

Particolarmente rischioso è il mix tra due o più fattori di rischio. Per esempio, un fumatore che vive in una casa in cui vi è concentrazione di radon ed anche in questo caso vale la dose-dipendenza. Secondo la IARC (International Agency for Research on Cancer) dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), il radon aumenta le possibilità di sviluppare il cancro al polmone nei fumatori e negli ex fumatori. Sottolinea infatti nel Codice europeo contro il cancro: “È importante che i fumatori che vivono in abitazioni in cui sono presenti elevate concentrazioni di radon smettano di fumare e prendano provvedimenti per ridurre tali livelli in casa. È altresì importante che gli ex fumatori riducano qualsiasi eventuale elevata concentrazione di radon nella propria abitazione e che non riprendano a fumare”.

Il radon è un gas radioattivo naturale, invisibile, inodore e insapore; si propaga dal terreno ed invade gli edifici circostanti. Quando non rilevato, si crea esposizione prolungata e si possono avere danni alla salute. Può succedere negli ambienti di lavoro, ma anche a casa, soprattutto se al piano terra. In Italia sono almeno 5.000 i decessi per tumore al polmone riconducibili all’esposizione al gas radon. Anche in questo caso la prevenzione consiste nella bonifica dei luoghi.

Le due tipologie di tumore al polmone

Il tumore al polmone si può distinguere in due grandi tipologie. Il tumore polmonare a piccole cellule (dall’inglese “small-cell lung cancer” – SCLC, noto come microcitoma), che rappresenta il 10-15% dei casi; ed il tumore polmonare non a piccole cellule (dall’inglese “non-small-cell lung cancer” – NSCLC; 85% dei casi). Entrambi originano dalle cellule epiteliali che rivestono le strutture polmonari. Solo nel 5% dei casi il tumore al polmone non si sviluppa dall’epitelio, ma nei tessuti endocrino o linfatico.

Il SCLC si sviluppa nei bronchi dei fumatori, ed è raro per chi non ha mai fumato; ha una prognosi spesso negativa perché a rapida diffusione. Il NSCLC, invece, si suddivide a sua volta in altri tre tipi di tumore: il carcinoma spinocellulare (detto a cellule squamose, 25-30%, soprattutto nei fumatori), che si localizza nei grandi bronchi ed è quello a prognosi migliore; l’adenocarcinoma (60%), si localizza nei bronchi più piccoli ed è il più frequente tra i non fumatori a causa di vecchie cicatrici polmonari dovute a pregresse pleuriti o tubercolosi; il carcinoma a grandi cellule (10%) può comparire in diversi punti del polmone ed è piuttosto rapido.

L’adenocarcinoma polmonare è inserito nella Lista I dell’Inail delle malattie professionali. Si tratta quindi di una malattia indennizzabile. L’ONA può aiutare le persone ad ottenere l’indennizzo al quale hanno diritto, grazie al servizio di servizio di assistenza medica e tutela legale. Per richiederla si può chiamare il numero verde dell’associazione 800.034.294. Per essere ricontattati, invece, si può compilare il form in questa pagina.

Diffusione del tumore al polmone nella popolazione

Secondo i dati AIRTUM (Associazione italiana registri tumori) sono 40.800 le nuove diagnosi di tumore del polmone stimate nel 2020 (circa 27.500 negli uomini e 13.300 nelle donne). Questo tumore rappresenta il 14,1% di tutti i casi maschili e il 7,3 per cento di tutti i casi femminili.

L’incidenza però è differente tra i due sessi: perché se per gli uomini tende a diminuire (-6,5%), per le donne è in aumento (+2,5%) ed in particolare tra le over 50. Un fattore probabilmente dovuto ad una differente abitudine relativa al tabagismo a partire dagli anni Ottanta.

Da questi numeri si comprende quanto sia fondamentale una capillare opera di prevenzione.

Sintomi del tumore al polmone e cure disponibili

I sintomi del tumore al polmone sono vari. Il principale campanello d’allarme riguarda la tosse, che si presenta come continua e in costante peggioramento. Ci sono poi raucedine, respiro corto, sangue nel catarro, dolore al petto che aumenta quando si tossisce o si respira profondamente; perdita di peso, inappetenza, stanchezza; ricorrenti infezioni respiratorie.

La diagnosi avviene in presenza di sintomi sospetti e, in genere, si compie con una radiografia al torace; in aggiunta possono essere richiesti dal medico anche una TC, una PET (Positron Emission Tomography) e una broncoscopia. La certezza del tumore e la sua tipologia ci sono mediante una biopsia, ossia attraverso il prelievo e la successiva analisi di tessuti dal paziente (esame istologico).

Fino a dieci anni fa circa, la chemioterapia era l’unica opzione disponibile per la cura del tumore al polmone. Oggi ci sono anche i farmaci a bersaglio molecolare e l’immunoterapia. L’approccio multimodale, ossia la combinazione delle varie terapie, che comprende anche la chirurgia e la radioterapia, spesso si rivela più efficace nella lotta al cancro rispetto alle singole tecniche di cura. La sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è di circa il 15% negli uomini e il 19% nelle donne.

La prevenzione: l’arma più importante contro il cancro

L’arma più potente che abbiamo contro il tumore al polmone è senza dubbio la prevenzione. Per quanto riguarda lo screening, il cui scopo è una diagnosi precoce, non c’è accordo tra gli esperti. Questo per almeno due motivi: il primo, che i test di semplice esecuzione (es. Rx torace ed esame citologico dello sputo) non sempre sono diagnostici; il secondo, che i polmoni sono sensibili agli esami radiografici, che quindi devono essere fatti soltanto in caso di necessità.

La migliore prevenzione primaria consiste quindi in uno stile di vita sano. Soltanto eliminare il fumo di sigaretta, infatti, permetterebbe il quasi totale azzeramento dei casi di tumore al polmone. Anche procedere con le bonifiche dei siti contaminati da amianto e radon, rappresenterebbe una efficace azione di contrasto. Nonché utilizzare tutti i dipositivi di protezione individuale sul posto di lavoro (es. protezione contro i fumi di saldatura, altro fattore di rischio per il tumore al polmone); rispettare le norme sulla sicurezza riduce i rischi.

Quando si rischia la salute sul posto di lavoro

Basta pensare all’area SIN (Sito di interesse nazionale) che si trova nei Comuni di Siracusa, Priolo, Melilli ed Augusta per comprendere quanto anche l’ambiente in cui si vive e si lavora conti ai fini della tutela della salute.

Quest’area comprende il polo industriale con raffinerie e cementerie e centrali di produzione di energia elettrica; le aree portuali di Augusta e Siracusa; discariche con rifiuti pericolosi; le zone umide delle Saline di Priolo e di Augusta; lo stabilimento ex Eternit di Siracusa. Chi ha lavorato nello stabilimento dell’ex Eternit, è deceduto per tumore al polmone o mesotelioma; tumore, quest’ultimo asbesto-correlato per definizione.

L’asbesto fu utilizzato, soprattutto nel settore edile, fino al 1992, quando entrò in vigore la L. 257 che lo vietò in Italia; fino a quel momento, oltre 50mila tonnellare ne erano già state utilizzate in più di 3.000 applicazioni. Per approfondire si può consultare il VII Rapporto ReNaM e, per sapere come meglio difendersi dai rischi dell’amianto, è possibile leggere il Libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022 scritto dall’avv. Bonanni.

Ci sono ancora tonnellate e tonnellate di amianto sparse per il Paese. Con l’app amianto dell’ONA si può dare il proprio contributo per segnalazioni e rendere più veloci le bonifiche, ma anche proteggersi da esposizioni.

Tumore del polmone: sì alla tutela anche per i fumatori

Il tumore del polmone è una patologia multifattoriale, per molti cancerogeni. Tra questi quello del fumo di sigaretta, e l’amianto. Questi fattori agiscono in sinergia e hanno effetti moltiplicativi.

La Corte di Cassazione, recentemente, ha posto la parola fine su qualsiasi dubbio circa la tutela nei casi di esposizione professionale ad amianto e altri cancerogeni per chi è fumatore.

Infatti, Cassazione, sezione lavoro, 17.06.2022, n. 19623, con riferimento al primo motivo del ricorso, conferma il nesso causale. Infatti si legge che il ricorrente mira ad una nuova ricostruzione dei fatti. La vicenda è quella del ‘concorso di cause di lesione, cagionante un evento patologico unitario ed indivisibile, in presenza del quale non può che essere applicato il principio di equivalenza delle concause ex artt. 40 e 41 c.p., non essendo possibile effettuare una ripartizione causale tra i due fattori cancerogeni, entrambi egualmente responsabili della causazione dell’evento dannoso.

Tumore al polmone, prevenzione primaria e tutela

Pertanto, applicando il principio di equivalenza causale, la responsabilità è di chi ha provocato l’esposizione, compresi coloro che producono le sigarette. La lobby del tabacco è stata sempre influente. L’Osservatorio Vittime del Dovere ha infatti intrapreso la tutela delle vittime del tabacco, oltre che dei cancerogeni lavorativi.

Le vittime, come tali tutti i cittadini, si tutelano prima di tutto con la prevenzione primaria. Cioè evitare esposizioni a tutti i cancerogeni, che nel nostro caso sono molteplici. Quindi è importante la salubrità dell’ambiente, che rientra, tra l’altro, a pieno titolo tra i principi dell’ordinamento giuridico, così come auspicato dall’Avv. Ezio Bonanni.

Inoltre è fondamentale anche applicare il principio di precauzione sui nuovi prodotti e sulle nuove molecole chimiche, verificando che non siano cancerogene. Purtroppo l’OMS, con la IARC, sperimenta solo dopo, e su base  epidemiologica.

Questo approccio non è condiviso e non è condivisibile, ed è per tali motivi che è necessaria la bonifica e messa in sicurezza rispetto a tutti i cancerogeni, e allo stesso tempo applicare il principio di precauzione.

La prova scientifica del sinergismo tra amianto e fumo

In sede giudiziaria, chi deve rispondere dei danni per tumore al polmone, si è giustificato sulla multifattorialità. Sulla base della legge scientifica di copertura, teoria multistadio della cancerogenesi di Richard Doll, c’è la prova della dannosità di tutte le esposizioni.

Nel 2020 nella pubblicazione “Asbestos, Smoking and Lung Cancer: An Update“, nel corpo del quale trova conferma il principio del sinergismo moltiplicativo. Si legge: «smoking increased the risk of lung cancer by about 10-fold, and asbestos increased the risk by about 5-fold. The two together increased the risk by about 50-fold (not 15-fold), compared with that of the nonsmokers who were unexposed to asbestos; an almost pure multiplicative effect. If all factors contributing to lung cancer were summarized in a figure of 53 to quantify the actual average risk in a smoker with asbestos exposure, its components are 1 for the base risk, 10 (10.85–1) for the smoking risk, 4 (5.17–1) for the asbestos risk, and 38 (53–1–10–4) for the risk that depends on the interaction between smoking and asbestos».

Quindi, in questa revisione della letteratura scientifica, si dimostra che la legge scientifica del potenziamento sinergico tra fumo di sigarette e amianto è ormai confermata. Così come a suo tempo è stato precisato da Richard Doll e da Irving Selikoff e Seidman.

Tant’è vero che in tale pubblicazione, a firma di Sonja Klebe, James Leigh, Douglas W. Henderson, e Markku Nurminen, si legge: ‘l’esposizione cumulativa e il sinergismo tra l’esposizione ad amianto e il fumo di tabacco definiti a livello biologico “agenti inseparabili” nella prospettiva di un loro contributo congiunto al nesso di causalità del processo della cancerogenesi’.

Fumo e amianto: la giurisprudenza recepisce la scienza

Poichè la giurisprudenza si fonda sulla scienza, queste leggi sono state acquisite e recepite. Per queste ragioni, in sede giudiziaria, mentre per il riconoscimento INAIL c’è la presunzione legale di origine, per gli altri profili, rileva la sufficienza della concausa.

Infatti l’evento e il nesso causale si configurano anche con l’abbreviazione della latenza e l’anticipazione della morte (Cassazione, IV sezione penale, 988/2003, e molte altre). Per questi motivi, l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha fatto valere questi principi, e così ha ottenuto tutela per le vittime.

Infatti, nel caso di abitudini tabagiche, è stato controeccepito che l’esposizione ad amianto ha comunque anticipato la diagnosi e aggravato la neoplasia. Inoltre, proprio sulla base della richiamata teoria multistadio, che è universale (Cassazione, IV sezione penale 38991/2010), è evidente la rilevanza di tutte le esposizioni.

Perciò, è fondamentale dimostrare l’esposizione ad amianto e ad altri cancerogeni lavorativi per ottenere la tutela giuridica, previdenziale e risarcitoria. Infatti, in molte cause civili, sono stati riconosciuti i diritti delle vittime e dei loro familiari, sia come eredi che per i danni in proprio.

Infatti, ove ci sia l’esposizione cancerogena, il datore di lavoro è responsabile della violazione dell’art. 2087 c.c. e di altre norme. Vi fu divieto di esposizione cancerogena, a prescindere dalla soglia, anche per l’amianto e anche prima che entrasse in vigore il divieto di cui all’art. 1 della L. 257/92. Così la Corte di Cassazione, IV sezione penale, sentenza 49215/2012, e tutto il resto della giurisprudenza.

Tumore al polmone: sì al risarcimento anche per i fumatori

Sulla base di tutta la giurisprudenza della Suprema Corte, sussiste il diritto al risarcimento per via del sinergismo tra cancerogeni e il potenziamento così indotto. Vedi sul punto, Cassazione, sezione lavoro, 644/2005, relativa al caso di un ferroviere deceduto per tumore del polmone, e fumatore.

Questi principi sono stati ribaditi anche negli ultimi tempi. In sede penale, nella recente sentenza sul procedimento Marina II, la Corte di Appello di Venezia ha condannato anche per le morti di tumore al polmone. Le parti civili, molte delle quali assistite dall’Avv. Ezio Bonanni, hanno ottenuto il risarcimento.

Così, in sede civile, nella più recente Cassazione, sezione lavoro, sentenza n. 19623/2022, si è affermato il principio dell’obbligo di risarcimento del danno in  caso di tumore al polmone. Il caso è quello di un lavoratore che aveva abitudini tabagiche ed è stato pure esposto ad amianto.

La Cassazione ha affermato la ‘responsabilità del datore di lavoro che non ha usato adeguate precauzioni idonee a contenere l’esposizione all’amianto entro limiti non pericolosi, e quella del tabagismo nella causazione dell’evento sono equivalenti, senza alcuna prevalenza dell’una sull’altra‘. Concludono gli Ermellini, che ‘dunque, correttamente, la Corte di merito afferma che la ripartizione tra i due fattori di rischio non riguarda la responsabilità nella causazione del danno, ma l’entità del risarcimento del danno, che, nel caso di specie, è stata ridotta, per quanto innanzi esplicitato, rispetto alla richiesta delle ricorrenti‘.

Questo principio è molto importante. Sia per quanto riguarda i riconoscimenti di causa di servizio e dello status di  vittima del dovere, sia per il risarcimento dei danni. Nel caso di tutela INAIL, il tumore dei polmoni, e in particolare l’adenocarcinoma polmonare, proprio perché inseriti nella Lista I, si presumono di origine professionale.

Consulenza tecnica, medica e legale: contattaci

Poiché in molti casi, in particolare per i lavoratori fumatori, l’INAIL rigetta le domande, l’ONA ha costituito il dipartimento di tutela di queste vittime, anche dal punto di vista legale.

Quindi tieniti informato anche attraverso l’Osservatorio Nazionale Amianto, di quelle che sono le ultime novità della giurisprudenza, tenendo che anche la casa può essere fonte di esposizione. Non dobbiamo dimenticare che anche il radon provoca il tumore del polmone, ed è per questo che la Colombo Immobiliare ha fornito il servizio di assistenza tecnica, medica e legale.

La Società Gruppo Colombo Immobiliare raccomanda, nella scelta degli immobili, di verificare i materiali con cui sono costruiti. Molti sono cancerogeni, e hanno tra gli organi bersaglio i polmoni. Per tutelare la tua salute, fai una verifica tecnica sull’immobile, e nel caso di dubbio contattaci, ovvero contatta l’ONA. Il numero verde 800.034.294 ti permette di avere più ampia tutela, anche in chiave preventiva.

E’ chiaro che la stragrande parte dei tumori del polmone è legata all’esposizione ad amianto, specialmente in ambito lavorativo, ed è per questo che è necessaria la tutela giuridica, che potrà essere fornita dall’Avv. Ezio Bonanni.

Siamo quindi al vostro servizio.