Il microcitoma è un tipo di tumore al polmone. E’ noto nel linguaggio medico internazionale come SCLC, acronimo di “small-cell lung cancer”, che significa tumore al polmone a piccole cellule. L’altra tipologia è il tumore polmonare non a piccole cellule (“non-small-cell lung cancer”, NSCLC), come l’adenocarcinoma polmonare.

Entrambe queste tipologie di tumore originano dall’epitelio di rivestimento delle strutture polmonari. Insieme rappresentano il 95% dei casi di tumore al polmone. Solo nel restante 5%, l’origine della neoplasia non è nelle cellule epiteliali, ma altrove (tessuto endocrino o tessuto linfatico). Il tumore del polmone a piccole cellule, o microcitoma, o anche detto carcinoma polmonare a piccole cellule, rappresenta il 10-15% dei casi; il restante 85% riguarda il NSCLC.

Con il Gruppo Colombo Immobiliare e ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, grazie al protocollo d’intesa stipulato, puoi avvalerti di una consulenza tecnica gratuita ed ottenere eventualmente tutela legale. Scopri come chiamando il numero verde 800.034.294. L’ONA da anni è in prima linea, con il suo presidente avv. Ezio Bonanni, nella lotta per la tutela dell’ambiente e della salute. E per informare la popolazione sulla corretta prevenzione.

Ad esempio procedere subito alle bonifiche, in caso di presenza di amianto in edifici ad uso abitativo o in siti industriali. Scarica l’App per segnalazioni o verificare se nella tua zona ci sono siti contaminati. Oppure se presente radon in casa o sul posto di lavoro, in zone montane o in terreni dove è presente una particolare concentrazione da tenere sotto controllo.

Microcitoma, un tumore a rapido sviluppo

Il microcitoma è un tumore caratterizzato da una rapida crescita e da una disseminazione metastatica precoce, in particolare intracranica. Dal punto di vista istologico, il SCLC è un tumore che origina da cellule neuroendocrine presenti nell’epitelio dei bronchi. Si presenta al centro del torace.

I sintomi del microcitoma, quando presenti, sono aspecifici. Molto spesso la diagnosi risulta difficile o tardiva. Ecco perché molti soggetti affetti da microcitoma, circa nel 75% dei casi, presenta mestastasi. La diffusione extratoracica del microcitoma si verifica nel cervello, nel fegato, nelle ossa, nel midollo osseo e nelle ghiandole surrenali.

Tra i sintomi più frequenti troviamo dispnea (fatica nella respirazione), disfagia (difficoltà nella deglutizione), tosse (secca o produttiva), emottisi (tosse con sangue), emoftoe (sangue nel catarro), dolore al torace (irradiato a spalla e braccio), astenia, perdita di peso e appetito. In alcuni casi si presentano anche sindromi paraneoplastiche che causano disturbi al sistema nervoso o endocrino; ciò accade perché gli ormoni tumorali o gli anticorpi del sistema immunitario influiscono sulla funzionalità degli organi. Provocano ipoglicemia, diarrea, aumento della pressione sanguigna, alterazioni del sistema nervoso, aumento dei livelli sferici di calcio e riduzione dei livelli di sodio.

Per la diagnosi è essenziale l’esame istologico delle cellule prelevate mediante biopsia. La stadiazione del tumore serve invece ad impostare la terapia. Per stabilire a quale stadio si trovi il microcitoma, si effettua la TC (tomografia computerizzata) del torace e dell’addome, che si effettua con o senza mezzo di contrasto. Ad essa si affianca spesso anche un esame TC o una risonanza magnetica (RM) dell’encefalo. Con la FDG-PET si può confermare la diagnosi o si verifica la presenza di metastasi; il fluorodesossiglucosio (FDG) è il radiofarmaco più usato in medicina nucleare: si comporta come il glucosio (zucchero) e permette di studia il metabolismo glucidico del tumore.

Microcitoma: principale causa il fumo di sigaretta

Il fumo di sigaretta è la principale causa del microcitoma. E più in generale il fumo è il maggiore fattore di rischio di tutti i tipi di tumore al polmone, anche di quelli a grandi cellule. Il microcitoma è però quello che più strettamente è legato a questo fattore di rischio.

E’ stato inoltre dimostrato come il fumo di sigaretta sia potenziato, nei suoi effetti cancerogeni, anche da altre sostanze. Parliamo di amianto, gas radon e radiazioni, cromo, arsenico, cloruro di vinile e idrocarburi aromatici policiclici. Il potenziamento reciproco tra questi fattori e il fumo di sigaretta è detto sinergismo. Purtroppo l’amianto è ancora molto diffuso nel nostro Paese nonostante sia bandito dal 1992 grazie alla Legge 257 e tantissimi sono ancora i morti che provoca. La latenza delle malattie asbesto correlate infatti può arrivare a 50 anni. Esempio classico è il caso del mesotelioma, gravissimo tumore causato dall’amianto che può colpire varie zone del corpo. Ne parla, descrivendone tutti i dettagli, l’avv. Bonanni nella sua pubblicazione Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed.2022. In questo libro si trovano i dati aggiornati del nostro Paese, compresi quelli relativi al carcinoma polmonare a piccole cellule.

Il microcitoma è una patologia evitabile con la prevenzione, innanzitutto eliminando le abitudini tabagiche ed evitando il fumo passivo. Poi deve essere bonificato l’ambiente da eventuali cancerogeni. Gli altri fattori di rischio sono l’esposizione a sostanze cancerogene come amianto e radon. Anche quest’ultimi sono infatti tra le principali cause del tumore al polmone. Come per il fumo, il rischio aumenta in proporzione all’esposizione (quantità e durata). Maggiore è il numero di sigarette fumato, maggiore è il tempo trascorso a fumare nel corso della vita, più è alto il rischio di ammalarsi. Così come per le esposizioni.

Risarcimento anche per gli esposti amianto fumatori

Il poteziamento degli effetti cancerogeni tra fumo di sigaretta e amianto è noto fin dal 1955, quando Richard Doll pubblicò “A Study of Lung Cancer Mortality in Asbestos Workers: Doll, 1955“. In questo testo l’autore ha dimostrato l’effetto moltiplicativo dei danni della fibra killer con quelli del fumo.

La Giurisprudenza ha recepito gli indirizzi della scienza e alcune recenti sentenze lo dimostrano.

La Cassazione, sezione lavoro, con la sentenza 644 del 2005, ha stabilito che il lavoratore deceduto per esposizione professionale all’amianto, ha diritto al risarcimento INAIL anche se fumatore. Questo per effetto infatti proprio del sinergismo tra cancerogeni, che danno luogo al potenziamento della cancerogenicità. Era il caso di un ferroviere deceduto per amianto, ed anche fumatore. Lo stesso principio è stato espresso anche in sede penale nel processo Marina Bis. La Corte d’Appello di Venezia infatti ha emanato condanne anche per il tumore ai polmoni; le parti civili – alcune delle quali assistite dall’avv. Bonanni – hanno ottenuto così il risarcimento.

Ancora più recebtemente, con la sentenza 19623 del 2022, in sede civile, la Cassazione, sezione lavoro, ha affermato il principio dell’obbligo di risarcimento del danno per tumore al polmone. Anche in questo caso il lavoratore, fumatore, era stato esposto anche ad amianto. Recita così parte della sentenza: la “responsabilità del datore di lavoro che non ha usato adeguate precauzioni idonee a contenere l’esposizione all’amianto entro limiti non pericolosi, e quella del tabagismo nella causazione dell’evento sono equivalenti“. Il lavoratore ha così diritto al risarcimento INAIL.

Gas radon e arsenico: quando il cancro viene in casa

Anche le nostre abitazioni, oltre al luogo di lavoro, possono essere pericolose per la salute. I materiali di costruzione sono fondamentali: molte case prima del 1992 erano costruite con materiali in eternit, ma sono anche altri i materiali che possono risultare dannosi. Per esempio il tufo e altri materiali edili derivanti da rocce vulcaniche o dalla lavorazione dei terreni, oppure che provengono da cave, perché possono contenere Radon.

La concentrazione di questo gas, di cui non ci si accorge senza la misurazione con particolari strumenti (è invisibile, inodore e insapore), può essere alta in edifici posti al piano terreno e non ben isolati. Il gas penetra da fessure o dagli impianti e si distribuisce uniformemente nei luoghi chiusi fino a saturazione. Quando si è all’aperto, invece, è innocuo. Alla base di una efficace prevenzione, ci sono quindi le bonifiche dei luoghi invasi dal radon; mentre per quanto riguarda le nuove costruzioni, è necessario regolamentare le zone urbanizzabili e monitorarle.

Il gas radon è cancerogeno perché, essendo un prodotto di decadimento nucleare del radio, quando si inalano le sue particelle alfa, il Dna ne può risultare danneggiato. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), ha inserito il Radon nel Gruppo 1 dei cancerogeni, quelli più dannosi per l’uomo. La IARC (International Agency for Research on Cancer), che è un’agenzia dell’OMS indipendente e riconosciuta a livello mondiale, ha redatto una monografia sul Radon in cui ne spiega la pericolosità per la salute. Ne parla nel Codice europeo contro il Cancro.

Anche l’arsenico può essere presente nelle nostre abitazioni. Sgorga dal rubinetto insieme all’acqua potabile in zone in cui è presente naturalmente, oppure a seguito di attività umane. Esso infatti è molto usato nel settore industriale e nei pesticidi. Per cui le falde acquifere potrebbero presentare inquinamento da questa sostanza.

Prevezione del carcinoma polmonare a piccole cellule

Si contano circa duecentomila casi di microcitoma, ogni anno, in tutto il mondo. Sono il 15% di tutti i tumori del polmone diagnosticati. La maggior parte dei pazienti sono uomini (oltre il 90%), forti fumatori o ex, di età superiore ai 70 anni; molti con comorbidità cardiopolmonari o metaboliche. Più rari sono i casi di microcitoma nei non fumatori.

In molti casi la malattia è legata a motivi professionali. Chi ne è affetto, negli anni, è stato a contatto con cancerogeni quali amianto, fumi di saldatura, IPA, etc. e in casi come questi hanno diritto  all’indennizzo INAIL e al risarcimento dei danni. Se c’è stata esposizione ad amianto, hanno diritto anche alle maggiorazioni contributive ex art. 13, co. 7, L. 257/92 e al prepensionamento se ancora in età lavorativa. Agricoltura, settore minerario, cantieri navali, industria metallurgica, persino il trasporto su autocarro e taxi sono i settori principalmente interessati.

Spesso per il microcitoma, soprattutto in stadio avanzato, c’è una prognosi infausta. E’ infatti una patologia più grave del tumore del polmone a grandi cellule ed ha anche un elevato rischio di recidiva. Smettere di fumare è il primo passo da compiere per migliorare la prognosi, quando vi sia stata una diagnosi, o per attuare una prevenzione efficace. Così come sono uno strumento di efficace prevenzione la bonifica dei luoghi contaminati da amianto, o invasi dal gas radon come abitazioni private e siti industriali.

Gli screening per il tumore al polmone infatti sono disponibili: sono l’esame citologico dello sputo e la radiografia del torace, ma non c’è accordo nel mondo scientifico sul loro utilizzo a scopo preventivo. Non sempre infatti sono diagnostici della malattia, e non è opportuno eseguire la Rx Torace, se non strettamente necessario, per via della sensibilità dell’organo alle radiazioni. La radiografia potrebbe risultare dannosa.

Microcitoma, cure differenti per ogni fase

La terapia del carcinoma polmonare a piccole cellule (microcitoma) consiste nella chemioterapia e nella radioterapia. Questo genere di cura si preferisce quando la neoplasia è localizzata al torace; la chemioterapia infatti punta a bloccare o a ridurre il tumore, a prevenirne la diffusione e a controllarne i sintomi.

Quando invece il microcitoma è in stadio avanzato, la migliore arma è l’approccio combinato di chemio e immunoterapia. Insieme possono infatti contribuire a tenere sotto controllo il tumore.

Le cure palliative sono utili per il trattamento dei sintomi nei pazienti terminali: non intervengono sulla malattia, ma migliorano il fine vita del paziente. La sopravvivenza dei pazienti con microcitoma localizzato si attesta in una aspettativa di vita tra i 15 e i 20 mesi; in misura minore per chi ha metastasi.

Consulenza gratuita e tutela legale, contattaci

Con il Gruppo Colombo Immobiliare si può ottenere una consulenza tecnica ambientale, che è molto importante per verificare le condizioni di vita quotidiana. Se si è sviluppata una malattia a causa del proprio lavoro, l’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto. L’ONA assiste dal punto di vista legale gli ammalati di tumore polmonare a piccole cellule, causato da esposizione professionale. A guidare il pool di avvocati, è il presidente dell’associazione, avv. Ezio Bonanni. L’assistenza è anche medica ed è offerta gratuitamente.

La tutela legale permette di ottenere l’indennizzo INAIL. Il microcitoma è infatti una delle patologie asbesto correlate inserite nella Lista I delle malattie professionali. Oltre a questo riconoscimento le vittime, a seconda dei casi, hanno anche accesso alla rendita INAIL e alla prestazione aggiuntiva del Fondo Vittime Amianto (+15% sulla rendita). La presuzione legale di origine è riconosciuta: è sufficiente la presenza della sostanza nell’ambiente per ottenere il risarcimento (Cassazione, Sezione lavoro, 30438/2018).

Vittime del Dovere possono essere invece riconosciuti i dipendenti delle Forze Armate e del Comparto Sicurezza, esposti ad amianto e altri cancerogeni durante il loro servizio o missioni. Per loro esistono speciali prestazioni assistenziali e previdenziali.

In caso di decesso per microcitoma o altri tipi di tumore al polmone, anche i familiari hanno diritto al risarcimento, anche subìti da loro stessi. Si devono considerare anche i danni differenziali e complementari: la rendita INAIL infatti non costituisce un risarcimento integrale di tutti i danni derivanti dalla malattia professionale (Cassazione, sezione lavoro, 777/2015).

Usufruisci ora del servizio di consulenza gratuita legale e medica. Essere informati di tutte le possibilità e far valere il proprio diritto alla salute e ad un ambiente di lavoro sicuro, è essenziale. Per maggiori informazioni, chiama il numero verde 800.034.294 oppure compila il form per essere ricontattato.