In tutto il mondo cresce l’impegno istituzionale per contrastare i pericoli derivanti dall’esposizione all’amianto. Il materiale fibroso un tempo era molto utilizzato in edilizia ma oggi è classificato come altamente cancerogeno. Dall’Europa all’Asia, diversi governi stanno adottando misure concrete per rimuovere strutture contaminate e migliorare la qualità dell’ambiente urbano e rurale.
Piemonte: 3 milioni per la bonifica pubblica.
La Regione Piemonte ha annunciato l’apertura, entro la fine di luglio, di un bando da oltre 3 milioni di euro per la rimozione dell’amianto dagli edifici pubblici di Comuni, Province e della Città metropolitana di Torino. Il finanziamento coprirà il triennio 2025-2027 e darà priorità agli interventi più urgenti. Laddove siano stati accertati rischi sanitari e ambientali sulla base dello stato di degrado e della possibilità di esposizione.
Dal 2004 la Regione, in collaborazione con ARPA Piemonte, utilizza il telerilevamento e reti neurali artificiali per identificare coperture contenenti amianto di origine antropica. Particolare attenzione è rivolta anche ai Siti di Interesse Nazionale (SIN).
Un piano parallelo riguarda inoltre il patrimonio edilizio privato: la Regione intende incentivare interventi combinati che prevedano la rimozione delle coperture in amianto e l’installazione di impianti fotovoltaici, puntando così su salute e sostenibilità ambientale.
Uljin-gun (Corea del Sud): bonifica dell’ardesia contenente amianto
Anche in Asia si moltiplicano le iniziative per affrontare l’eredità tossica dell’amianto. In Corea del Sud, la contea di Uljin-gun ha avviato un programma per la rimozione di coperture in ardesia contenente amianto, una roccia usata storicamente per tetti e rivestimenti edilizi, che in passato veniva spesso rinforzata con fibre pericolose.
Il progetto, finanziato con 782 milioni di won, prevede la demolizione di 177 abitazioni, 19 edifici agricoli o di servizio, e il rifacimento dei tetti di 9 abitazioni. L’iniziativa punta a prevenire gravi rischi per la salute dei residenti e a creare un ambiente di vita più sicuro.
“L’ardesia contenente amianto è una sostanza cancerogena, è urgente intervenire per proteggere la popolazione” – ha affermato il governatore Son Byeong-bok, invitando i cittadini a partecipare attivamente al bando.
Il contributo previsto raggiunge i 7 milioni di won per edificio residenziale e 5,4 milioni di won per edifici non abitativi. I proprietari interessati possono fare domanda presso gli uffici distrettuali di competenza.
Un problema globale, risposte locali
Seppur lontani geograficamente, i casi del Piemonte e di Uljin-gun mostrano come il tema amianto sia ancora oggi un’urgenza condivisa a livello globale. La bonifica di strutture obsolete e pericolose rappresenta una priorità non solo sanitaria, ma anche ambientale ed economica, specie in un’ottica di transizione ecologica.
Nel futuro prossimo, l’obiettivo comune sarà duplice. Rimuovere il rischio e valorizzare gli edifici bonificati con soluzioni energetiche sostenibili e sicure.
“Questi interventi, in Piemonte come in Corea, confermano che la bonifica dell’amianto è una necessità sanitaria ed un diritto fondamentale per ogni cittadino a livello globale.” Ha affermato l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.